Il referendum sul nucleare è una PESSIMA idea.
Leggo su Open che il nostro bel Paese potrebbe indire un referendum per decidere il prossimo futuro dell'energia nucleare in Italia.
Come tutti saprete, l'Italia è stata per molto tempo fra i leader mondiali nella ricerca sul nucleare e ha ospitato diverse centrali fino agli anni '80, prima che la nostra splendida classe politica decidesse di referendare l'utilizzo di questa forma di energia subito dopo i fatti di Chernobyl.
Per anni il nucleare è stato un tema-tabù, praticamente innominabile in qualsiasi ambiente televisivo, pena una sollevata di scudi trasversale di pubblico, conduttori, politici d'ogni schieramento, tecnici audio, parrucchieri e costumisti, custodi, parenti fino al 13esimo grado e compagnia cantante. La propaganda antinuclearista ha attecchito perfettamente nel tessuto sociale italiano, e per molto tempo l'argomento è stato virtualmente inavvicinabile.
Recentemente, complice anche il leggerissimo aumento delle bollette e (forse) una maggiore consapevolezza data dalla divulgazione scientifica, il nucleare è tornato lentamente a ritagliarsi un piccolo spazio nel pubblico. Dopo aver investito centinaia di miliardi nelle rinnovabili ed aver costruito un meraviglioso mix energetico che ci ha garantito le bollette più care di quasi tutta la fottuta Europa, l'atomo è tornato ad apparire come un'opzione percorribile.
Ma la strada è tutt'altro che spianata. In un'Italia ancora largamente influenzata da decenni di terrorismo antinucleare, con un'alta percentuale di persone over 65, "ambientalsiti", nazivegan e sandalati vari, è probabile che il 50%+x del Paese non sarebbe d'accordo con il ritorno del nucleare in Italia.
Fottesega che sia la fonte d'energia più sicura e pulita, capace di garantirci l'indipendenza in tal senso e abbassare le bollette: il nucleare è cattivo perché sì. E non je rompete li cojoni che diventano cattivi.
Ecco perché, da convinto nuclearista, credo che il referendum sia una PESSIMA idea. Per quanto il vento stia cambiando, una votazione popolare rischierebbe di premiare il NO, bruciare i progressi fatti fino ad oggi e ributtare il nucleare nel dimenticatoio per altri x anni.
Sì, a un certo punto la ragione avrà la meglio sulla stupidità e il nucleare tornerà in Italia anche manu militari, vista la schiacciante superiorità di questa forma di energia, ma un errore adesso ci farebbe perdere tempo prezioso.
Quindi, se nel vostro piccolo siete politicamente attivi, non chiedete il referendum. Chiedete le centrali.
Perché sì, sarebbe perfettamente legale riportarle in Italia anche senza un referendum.